ANNO 14 n° 118
Spunto di vista Conflitti, quando l’inconscio ci presenta a noi stessi
>>>>> di Elisabetta Zamparini <<<<<
20/03/2015 - 02:01

di Elisabetta Zamparini

VITERBO - Fantasie inconsce associate alla ricerca del piacere sono spesso alla base delle motivazioni che determinano il modo con cui ci si rapporta agli altri, si gestiscono i sentimenti e si prendono decisioni che conducono la propria vita secondo una direzione.

Quando ci si trova in un periodo di sofferenza della propria vita, si cerca la soluzione al possibile conflitto utilizzando le difese che abbiamo imparato a mettere in atto nel corso della propria vita.

Questo processo è inconscio e spesso lo è anche il conflitto, parola generalmente associata all’ostilità, a una lotta che può però avere la funzione di informare su cosa stia succedendo nel proprio mondo interno.

I meccanismi di difesa inconsci, aiutano l’individuo a garantire un senso di sicurezza nei momenti di pericolo emotivo ma se non sono funzionali,possono andare contro l’equilibrio della persona e del proprio modo di porsi in relazione con gli altri.

Le complesse dinamiche inconsce possono aiutare a nascondersi da se stessi rendendo difficoltosa la ricerca della propria soggettività e la coraggiosa esplorazione dei desideri, delle paure e delle fantasie più profonde.

Riflettendo e osservando se stessi, scoprendo le fantasie, i sentimenti, le convinzioni, il modo in cui ci si difende dalle sofferenze emotive, e chiaramente anche i propri conflitti, la persona può comprendere meglio la propria personalità, migliorando così la qualità di vita e iniziando un cambiamento coerente con la propria interiorità.

La capacità di osservare le proprie dinamiche inconsce permette di sviluppare la capacità di percepire se stessi e le altre persone in termini di sentimenti, desideri e aspettative e quindi di capire le motivazione più profonde del proprio comportamento.

Una comprensione più profonda di se stessi migliora il proprio modo di comunicare, permettendo di capire il modo giusto per esprimere il proprio punto di vista, le proprie emozioni e i propri pensieri autenticamente, con sincerità e senza offendere l’altro, dunque non usando modalità aggressive o passive e ponendo le basi per relazioni mature.

Per una persona alla ricerca di una comprensione completa della propria personalità, la terapia elettiva è a orientamento psicoanalitico, considerata anche una terapia esplorativa o espressiva poiché invita l’individuo a concentrarsi sulle emozioni, secondo l’assunto che la conoscenza di se stessi riduce i conflitti e promuove la crescita.

Se desiderate approfondire questo o altri argomenti ecco la mail a cui scrivere per suggerire i nuovi articoli della rubrica: elisabetta.zamparini@gmail.com.





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